Mi sono ritrovata spesso ultimamente a parlare di digital transformation, che pare essere il trend del momento, sui social, nel mio blog, nei miei post e commenti.
E’ aumentata incredibilmente la domanda di formazione in questo ambito (cosa di cui sono molto felice perché credo sia il primo passo verso questa trasformazione), oltre che di web marketing.
Finalmente tutti (parlo di aziende, professionisti, ma anche di utenti) si sono accorti di quanto sia fondamentale sfruttare la tecnologia e l’innovazione per migliorare processi, modelli di business e approcciare in modo nuovo un mercato sempre più globale.
Come ciliegina sulla torta, la pandemia ha fatto pigiare sull’acceleratore questa trasformazione, a cui nessuno si può più sottrarre.
La domanda dunque è: la rete è la nostra nuova dimensione?
La risposta è sì. A condizione che si superino i limiti che questa trasformazione porta con sé, e che purtroppo sono ancora tanti.
Pensate per esempio alla disuguaglianza intrinseca nella rivoluzione digitale.
Essa sta trasformando radicalmente la nostra vita quotidiana e il modo di lavorare nella maggior parte dei settori economici. Oggi, tutti possediamo uno smartphone o altri dispositivi con cui collegarci alla rete internet per comunicare, fare acquisti, lavorare, formarci e informarci.
Eppure questa rivoluzione non coinvolge tutti allo stesso modo, ma esistono vere e proprie disuguaglianze digitali.
Il report DIGITAL 2021 Global overview report di “Hootsuite” e “We are social” mostra che solo poco più della metà (51,4%) della popolazione mondiale ha accesso ad Internet. In particolare, coloro che vivono nei paesi meno sviluppati hanno minori possibilità di accesso alla rete internet e, se hanno accesso, la qualità della rete è di gran lunga inferiore a quella dei paesi maggiormente avanzati.
Alcuni dati significativi:
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Negli Stati Uniti e in Europa circa il 90% della popolazione utilizza Internet;
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in Oceania, in gran parte dell’America Latina e nell’Asia occidentale, gli utenti online rappresentano circa il 70% della popolazione;
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in Sud Africa, nei Caraibi e in alcuni paesi asiatici circa il 60% della popolazione usa Internet;
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in alcuni paesi del continente africano solo un quarto della popolazione è attivo online.
I numeri però ci dicono anche che nei paesi digitalmente più arretrati si assiste ad una crescita maggiore degli utenti online: i dati più elevati si registrano infatti in Africa, con una crescita massima pari al 21,3% nel centro del continente.
Com’è in particolare la situazione in Italia?
Il report Disuguaglianze digitali (2020) di “Con i bambini” e “Openpolis”, mostra che poco più del 75% degli italiani ha accesso ad Internet, mentre circa un quarto rimane senza.
Inoltre, la qualità della rete stessa cambia tra Nord e Sud Italia: la Calabria è la regione meno connessa d’Italia, mentre il Trentino-Alto Adige è quella più connessa. La rivoluzione digitale riflette dunque quel divario esistente tra Sud e Nord Italia.
Esiste poi un problema di copertura delle Rete Internet a macchia di leopardo, con comuni dove la fibra è ancora un miraggio.
Tali disuguaglianze digitali sono emerse visibilmente col lockdown, che le ha anche maggiormente accentuate, aumentando tra gli altri il rischio di povertà educativa, con i giovani costretti a seguire le lezioni online, in contesti dove l’accesso alla tecnologia non è uguale per tutti.
La rete quindi è un’opportunità o una minaccia?
Pur con i problemi sopra descritti, senza dubbio la rete è un’opportunità: la rete fa parte dell’evoluzione della nostra società e racchiude in sé molti vantaggi. Ci facilita il lavoro, ci connette con il mondo comodamente da casa, ci fa vendere, ci forma, ci fa crescere, ci fa costruire una brand reputation e molto altro.
Ma la rete non è il fine. Piuttosto è il mezzo per creare opportunità di contatto, che poi si tramutano inevitabilmente in una rete di relazioni, che è secondo me il vero scopo della digital transformation.
Io ne sono un esempio concreto: sfruttando in modo strategico i social network (nel mio caso Linkedin), creando contenuti di valore, partecipando a discussioni sui temi che mi interessano, condividendo ciò che è in linea con il mio pensiero, ho creato una mia personale rete di relazioni che si sono tramutate in opportunità: collaborazioni e clienti reali e non virtuali. Ovvero valore vero per il mio business.
Quindi è proprio vero: è tutta questione di rete e di come imparare a sfruttarla al meglio.
E per voi la rete cosa rappresenta: un ostacolo o un’opportunità? è reale o solo virtuale? Quali consigli vi sentireste di dare a chi ancora la teme?
Condividete la vostra esperienza di rete nei commenti. Scrivetemi se volete un consiglio su come costruire una rete in modo efficace e soddisfacente.
A presto!
Foto di Yan Krukov da Pexels
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