Cos’è il Marketing Associativo?

da | Giu 1, 2021 | Blog

Il Marketing è una disciplina che si può applicare trasversalmente a qualunque settore merceologico.

Che si parli di attività B2C o B2B, di piccola o grande azienda, di professionisti, di enti statali, e anche di associazioni, oggi “fare marketing” è fondamentale per crescere.

Il Marketing permette di fare scelte oculate che agevolano l’incontro tra la domanda e l’offerta, in uno scambio di valore, quindi riguarda davvero tutti.

In alcuni ambiti, però, è indubbio che ci siano delle peculiarità.

Uno di questi è l’ambito associativo.

Cos’è il Marketing Associativo?

È l’attività di Marketing specifica per le associazioni (di imprese) che hanno come obiettivo quello di far crescere i propri associati, attraverso azioni specifiche che ne aumentino la competitività nazionale e internazionale, quali ad esempio servizi di supporto, formazione, consulenze specialistiche e tutto quanto può permettere di fare rete (eventi, fiere, convegni per agevolare la circolazione di idee, innovazioni, ispirazioni, che contaminino positivamente tutti).

Questa è perlomeno la mia interpretazione.

La definizione più accademica che ho trovato è questa:

“Fare marketing associativo vuol dire gestire consapevolmente, sia dal punto di vista strategico che operativo, la presenza della propria associazione nel suo specifico mercato e sul territorio. Vuol dire conoscere e comprendere i propri pubblici e le loro aspettative… così da poter scegliere un posizionamento strategico basato su valori condivisi, aumentando il numero e la soddisfazione dei propri associati”.

Fonte: Ricerca finalizzata alle strategie di marketing associativo, Università di Pisa Dipartimento di Economia e Management.

Al di là delle definizioni, questo tipo di Marketing si applica a realtà come le Associazioni di Categoria (Confartigianato, Confindustria, Camera di Commercio per citarne alcune), alle Associazioni no profit (es. Rete al Femminile, associazione di professioniste donne), e anche a quelle forme di network (es. BNI) il cui fine sia quello di creare valore per chi ne fa parte e per il territorio di competenza.

In questo articolo mi riferirò in particolare alle Associazioni di Categoria, essendo la forma più conosciuta e rappresentata a livello nazionale.

Oggi ha ancora senso parlare di Associazionismo o è un modello superato?

Sicuramente le Associazioni di Categoria oggi dovrebbero essere molto diverse rispetto a quando sono nate, perché è cambiato completamente il contesto economico e culturale nel quale tutte le attività imprenditoriali vivono, e quindi dovrebbero quantomeno rispecchiare e soddisfare le nuove esigenze emerse in anni recenti (in particolare quelle di questo ultimo anno e mezzo).

Infatti è più che mai vero che le aziende, per sopravvivere in momenti di crisi, devono poter contare su qualcuno che le sostenga, le rappresenti e si faccia portavoce delle loro esigenze, che si sappia muovere nel complesso panorama legislativo in modo più agevole, e che svolga attività di informazione tempestiva e costante sulle tematiche più importanti per ogni settore merceologico.

Inoltre, poiché il tessuto imprenditoriale italiano è costituito per il 92% da PMI, per queste aziende avere un’associazione di riferimento significa anche avere più potere contrattuale rispetto agli altri attori del mercato, altro elemento strategico da non sottovalutare.

In questa ottica, si intuisce che la presenza delle Associazioni sul territorio non è superata, anzi, e potrebbe dare una spinta più forte alla ripresa economica perché è il suo ruolo nativo.

Ma è necessario un rinnovamento organizzativo che includa anche il Marketing come leva strategica di sviluppo.

Conosco diverse associazioni sul territorio, e devo dire che il Marketing non gioca ancora quel ruolo strategico che gli spetta. Spesso sono le aziende, anche quelle più piccole, che si fanno portavoce di questa esigenza, non trovando risposta in chi dovrebbe invece essere più avanti nel processo di rinnovamento.

Qualcosa però in questa direzione si sta muovendo, soprattutto come conseguenza di un periodo di crisi globale, dove trovare nuove strategie di sopravvivenza, di crescita e di evoluzione di modelli di business è diventato cruciale per la gran parte delle imprese, che chiedono risposte nuove e diverse a problemi vecchi, nuovi e in alcuni casi imprevedibili.

Il Marketing Associativo 2.0 è dunque un alleato irrinunciabile!

Il grande vantaggio delle Associazioni di Categoria è quello di conoscere bene il territorio, i suoi settori economici, le sue peculiarità e i suoi bisogni.

Rispondere ai bisogni dei suoi associati in modo più efficiente ed efficace rispetto a come i singoli associati potrebbero fare individualmente rappresenta la principale forza dell’associazione.

Ecco allora quali dovrebbero essere le attività di Marketing Associativo da mettere in campo per poter offrire ai propri associati risposte sempre più mirate e precise rispetto a bisogni in continua evoluzione:

  • Analizzare il mercato di riferimento (locale) segmentando le categorie di clientela, ascoltandone aspettative ed esigenze specifiche.

  • Analizzare i propri concorrenti, altre associazioni presenti nel territorio con lo scopo di differenziare la tipologia di servizi offerti

  • Scegliere il proprio posizionamento strategico forte e credibile, fatto di valori condivisi da tutti gli associati

  • Creare servizi innovativi che siano la risposta concreta alle mutate esigenze delle aziende, e che possibilmente cavalchino i 4 principali trend del momento: innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione e sostenibilità.

  • Essere in grado di comunicare e portare avanti “idee e battaglie” di categoria davanti a istituzioni, media e altri pubblici influenti per far crescere l’associazione e la sua rilevanza locale.

In questo modo l’Associazione diventerebbe quel luogo in cui tutte le aziende del territorio vorrebbero entrare, per poter beneficiare di questi preziosi vantaggi, preclusi a chi non ne fa parte.

Il Marketing Associativo è dunque una leva fondamentale di crescita di cui le Associazioni non possono fare a meno, in quanto punto di riferimento rappresentativo e autorevole per le imprese di un determinato territorio.

Per diventarlo, è necessario passare attraverso un cambio culturale non più rimandabile, da cui dipende la sopravvivenza stessa di questo modello di business, soprattutto se lo si vuole rendere attraente per le future generazioni di imprenditori che a breve si affacceranno sul mercato.

 

Qual è la vostra opinione sul tema delle Associazioni di Categoria? Vi sentite rappresentati e soprattutto intravedete questo cambiamento nel modello organizzativo, che includa il Marketing come leva strategica? Scrivete nei commenti la vostra esperienza o contattatemi.

Per ogni curiosità o altra informazione su questo o altri argomenti sono sempre pronta ad ascoltarvi.

Alla prossima!

 

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